Villafranca Lunigiana è un borgo medievale sorto sul tracciato della via Romea. Restano tracce apprezzabili del tessuto edilizio originario e delle mura del castello malaspiniano di Malnido. Il borgo di Villafranca, nonostante le devastazioni subite dai bombardamenti nel corso dell’ultima guerra mondiale, conserva ancora tracce apprezzabili di fortificazioni e interessanti particolari dell’edilizia urbana medievale: botteghe, portali, finestre, passaggi voltati che si affacciano sull”unico percorso centrale. Suggestivi ed imponenti i ruderi dei castello malaspiniano di Malnido, più volte rimaneggiato nel corso dei secoli e infine adattato a residenza signorile, che chiudono la parte sud-orientale del borgo, in prossimità della chiesa di San Niccolò, il primo e più antico edificio religioso di Villafranca di cui restano le vestigia del campanile.
Dalla parte opposta, nei pressi del ponte sul torrente Bagnone sorge la Chiesa di San Giovanni Battista le cui strutture attuali nascondono il più antico edificio trecentesco. Nelle immediate vicinanze i mulini della comunità, documentati già dal XV secolo, ospitano il Museo Etnografico della Lunigiana. Al di fuori delle mura sorgono la Chiesa e il Convento di San Francesco, edificati nel XVI secolo dal marchese Bartolomeo Malaspina. II complesso conventuale, restaurato dopo la guerra, comprende un pregevole chiostro, all’interno della Chiesa sono conservate due terrecotte di scuola dei Della Robbia. A Villafranca é d’obbligo una visita ai numerosi negozi d’antiquariato che offrono un’ampia scelta di nobili arredi, oggettistica, stampe e libri. Villafranca si estende linearmente dalla chiesa di San Nicolò fino ai ruderi del castello di Malnido.
È poi presente, nei pressi della stazione ferroviaria, la chiesa di San Francesco edificata nel XVI secolo caratterizzata dal chiostro e dall’annesso convento, ora adibito a liceo, nel quale si conservano due terrecotte della scuola dei Della Robbia. Importante è poi il Museo Etnografico della Lunigiana: situato all’inizio del borgo, in via dei Mulini, è allestito all’interno di mulini quattrocenteschi ed illustra, tramite raccolte d’oggetti di vario genere, usi, costumi, attività, consuetudini e riti della cultura popolare della Lunigiana. Girando a destra al semaforo della statale della Cisa che attraversa Villafranca, si giunge in pochi minuti a Filetto, il cui toponimo sembra da ricondursi al termine greco “filakterion”, indicante un luogo fortificato; infatti tutte le abitazioni che costituiscono questo paese hanno rispettato il modulo quadrangolare dell’antico castello quadrato, di origini bizantine.
Filetto, nel corso dell’alto Medioevo, fece parte del “limes”, la linea di difesa bizantina composta di fortificazioni allineate con l’abitato di Sorano, mentre in seguito divenne un borgo murato la cui funzione era legata all’incrocio, in esso, della via Francigena di fondovalle con una direttrice, trasversale che ancora oggi passa dalle due porte risalenti al XVI secolo.
Storia
Di origine preistorica, Villafranca nasce come borgo nel XI XII secolo sulla strada del Monte Bardone, nelle vicinanze della Cappella di San Nicolò, dipendenza dell”Abbazia benedettina di S. Bartolomeo Linari. Durante il Medioevo ebbe una parte importante grazie alla sua posizione strategica. Dopo la suddivisione tra i due rami malaspiniani (secco e fiorito) nel 1221, diventa parte integrante del Feudo di Mulazzo sotto il dominio di Corrado dello Spino Secco.
Centro amministrativo dal 1266 del marchesato di Villafranca, dopo varie conquiste da parte degli Sforza e degli Spagnoli, con il Congresso di Vienna del 1815 viene divisa tra il Ducato di Modena e quello di Parma al quale appartenne fino all”unità d”Italia. Colpita duramente durante la Seconda Guerra Mondiale, vide crollare sotto i bombardamenti molte opere architettoniche come il Castello dei Malaspina di cui si possono ancora vedere i resti, la chiesa di San Francesco, che fu subito restaurata, e la Chiesa di S. Nicolò di cui resta esclusivamente il campanile.
Come raggiungere il Comune
In auto: Autostrada A 15 (Parma Mare): uscita ai caselli di Aulla o Pontremoli; S.S. 62 della Cisa.
In treno: Linea Ferroviaria La Spezia-Parma, stazione di Villafranca-Bagnone.