Il 14 novembre a Roma, presso la sede del Palazzetto Mattei di Villa Celimontana, sede della Società Geografica Italiana in via della Navicella n. 12 –R, è in programma una giornata di studi dal titolo “Le tre Romee, pellegrinaggi verso la Città di San Pietro e San Paolo tra passato e futuro”.
L’iniziativa è dedicata alle tre Romee maiores. Partecipano all’evento l’Associazione Europea Vie Francigene, il cui itinerario francigeno è stato certificato dal Consiglio d’Europa nel 1994, l’Associazione Romea Germanica e l’Associazione Europea Romea Strata, il cui itinerario è in fase di riconoscimento europeo, in una prospettiva di rete di reti.
Si vuole riportare al centro dell’attenzione scientifica Roma, quale destinazione spirituale europea per eccellenza, la città di San Pietro e Paolo che da 17 secoli accoglie i pellegrini. Nella visione geografico-territoriale (Azzari, Dallari, 2018) e sull’esperienza maturata a partire dall’Istituto Europeo degli Itinerari Culturali (1987-2019) si propone una riflessione condivisa su tali organismi territoriali, intesi come un modello di sviluppo diffuso di uno storico fenomeno di ricomposizione e inclusione territoriale, da potenziare accanto agli ormai consolidati e noti “cammini” come quello di Santiago de Compostela e della Via Francigena.
Strategica si rivela la pluralità di visioni a partire da quella dei rappresentanti delle tre Romee maiores, dagli attori pubblici e accademici e soprattutto dalla nostra Chiesa per recuperare i valori intangibili, spirituali e culturali della nostra società millenaria rispetto a Roma, Città di San Pietro e Paolo, destinazione religiosa, spirituale e sacra. L’obiettivo è anche la costruzione di un’Agenda strategica (Bailey & Koney, 1996; Quintas et alii, 1997; Meneguzzo, Trimarchi, 2009; Magnante et alii, 2018), a partire dai seguenti presupposti: 1. fondarsi su percorsi conoscitivi, schemi d’azione e momenti di verifica e concertazione istituzionale e sociale (Ottati, 2002) per migliorare l’operatività dei sistemi locali (Malecki, 2007) 2. conquistare risorse disponibili e potenziali (Boschetti et alii, 2011), utilizzando il percorso della via di pellegrinaggio come territorio di progetto per spazi rurali e urbani (Fanfani, 2006; Magnaghi, 2007; Angeon, Lardon, 2008) in un sistema delle tre vie Romee (Azzari & Dallari, 2018; Dallari, 2018). 3. agire sul patrimonio storico e sui saperi presenti o ideati dall’artigianato all’arte (O’Brien, 2016), stimolando approcci creativi quali effettivi strumenti di innovazione 4. recepire il territorio in modo selettivo, valorizzando i beni paesaggistici e culturali, la tradizione alimentare, l’armatura dei borghi e delle città.
Da ciò emerge anche l’importanza di una visione sacra e spirituale (sacred gaze) nell’ambito di ricerche e studi dedicati ai pellegrinaggi romei, che si distinguono per avere come destinazione Roma, dove arrivavano e arrivano attraverso una molteplicità di destinazioni, maggiori e minori, ora dimenticate e marginalizzate, nel capillare reticolo di vie dell’Europa e del Mediterraneo verso la capitale della cristianità, in quanto città di San Pietro e Paolo, la città del Giubileo, oltre che tappa verso la Terra Santa.
La locandina scaricabile in allegato