Ma andiamo per ordine con la radio cronaca da “90 esimo minuto” della tappa. Oggi prevista acqua e pioggia a fine mattinata, tuttavia si inizia a camminare con un sole caldo già ben piazzato nel cielo. Elena è in forma e decide di partire insieme a me: bene, non camminero’ solo!
Alle 8:00 lasciamo alle spalle il centro della città di Aigle e dopo 20′ transitiamo davanti al castello di cui abbiamo abbiamo già parlato ieri. Al mattino, con questi raggi di sole che baciano i vigneti e il castello sullo sfondo, sembra di essere all’interno di un set cinematografico. Ci vedrei bene qualche ripresa di Tim Burton con le sue ambientazioni spesso fiabesche, talvolta incentrato su personaggi eccentrici e stravaganti. E perché non proporre a Burton di fare un film sulla Francigena? I pellegrini sarebbero ottimi soggetti da inserire nelle sue storie!
Insomma, troppo bello e suggestivo questo angolo di cammino, forse uno dei tratti più “fotogenici” di Via Francigena; ne approfittiamo per scattare foto in grado di immortalare questo scorcio di cammino.
Con la testa leggera e le gambe piene di energia, si prosegue per cercare di recuperare il ritardo sulla tabella di marcia. Ma ecco la prima serie di salite che rende tutto più complicato e rallenta ancora di più il nostro passo. L’unica cosa che aumentano, sono i battiti cardiaci. In effetti, se ora siamo a 415m sul livello del mare e fra 4 giorni dobbiamo arrivare a quasi 2.500m, forse prima o poi bisogna aspettarsela la salita! Pronti via, eccola!
Dopo circa un’ora di itinerario ben segnalato nel bosco, ecco che dal nulla sbuca sullo sfondo il borgo di Ollon. Il sentiero scende con forza, meglio proseguire a zig-zag per alleggerire lo sforzo su tendini e caviglie. Per la serie solidarietà sul cammino, sono sceso anche trasportando lo zaino di Elena.
A Ollon ci sta una merenda a base di baguette prosciutto, formaggio e insalata (ma scopro ci hanno messo pure la “moutarde”, che non sopporto!) e croissant al cioccolato. Batterie ricaricate.
Avanti tutta, procediamo verso la meta. Nel frattempo ci ha raggiunto Marlene Piron dell’ufficio del turismo di Bex che cammina con noi per 7km, fino al confine con il cantone Vallese. Bello condividere con Marlene idee, progetti, proposte per far crescere la Via Francigena. Il suo entusiasmo e professionalità è un ottimo biglietto da visita per accogliere i pellegrini! Marlene, infine, ci ha fatto conoscere il patromonio e festival locali, terme e sentiero del sale.
Arriviamo a Massongex, costeggiando il fiume Rodano. Si attraversa il ponte e voilà , siamo ora nel Cantone Vallese. Aurevoir et à bientôt, Canton Vaud! Gli ultimi 4 km scorrono agilmente anche se ancora sotto al sole che ora picchia duro, senza pietà (ma la pioggia di fine mattina, dove sarebbe?).
Alle 16:00 eccoci finalmente davanti all’abbazia di Saint-Maurice, incastonata come in gioiello nella montagna. Un luogo che, con qualsiasi mezzo ci arrivi, non può lasciarti indifferente per la sua storia e bellezza. Dal medioevo Saint-Maurice è un punto di riferimento per i pellegrini della Via Francigena e per tutti coloro che attraversano le Alpi. Siamo esattamente a metà percorso tra Canterbury e Roma.
L’Abbazia è sempre aperta, basta entrare per sentirsi travolti da un flusso di energia e carica spirituale. Da non perdere il bellissimo “Tesoro” dell’abbazia (utile l’audioguida compresa nel biglietto) e il sito archeologico la cui visita dura circa un’ora e mezza.
E’ anche possibile dormire presso l’antica abbazia Saint-Maurice: un privilegio per chi cammina sulla Via Francigena.
Usciamo dalla visita guidata e dell’abbazia. Ora piove, e piove parecchio. Con un jet-leg di 7 ore, le previsioni ci hanno preso! Ma domani, mica nevicherà ?