Se la scorsa tappa è stata suggestiva, questa è di pura ispirazione. Il lago Lemano accompagna dolcemente il cammino e lo si costeggia quasi sempre. Impossibile sbagliare strada o sentiero.
Losanna merita un giorno di pausa per poterla conoscere e visitare, sia nella sua parte storica, sia per immergersi nella dolce vita lungo la riviera. Ma il ricordo più bello è quello museo dedicato ai Giochi Olimpici Internazionali che ha sede a Losanna dal 1993. Vale un viaggio.
La tappa all’inizio è semplice e scorre veloce, la seconda parte invece è abbastanza impegnativa. In totale quasi 22km. Si lascia Losanna e si prosegue il cammino con il rumore dell’acqua che accompagna l’intercedere lento dei passi. Oggi c’è caldo e alle 7:50 il termometro segna già 29 gradi. La brezza che proviene dal lago e i diversi tratti riparati dalle piante alleggeriscono il calore nella prima parte di percorso.
Dopo 10km si arriva al piccolo porto di Cully, passando per l’antico borgo di Lavaux. Questo tratto è Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO per gli splendidi vigneti e terrazzamenti che si affiancano sul lago. Già , è proprio questo il pezzo forte di giornata!
Il sentiero della Francigena ecco che si inerpica sulla collina per immergersi nella magia di uno straordinario paesaggio vitivinicolo. Un solo problema: il caldo a questo punto picchia davvero e siamo senza zone d’ombra! Al primo strappo ho il fiato corto, forse mi stavo adagiando troppo al ritmo del lungolago.
Con 800 ettari di vigneti, le terrazze viticole del UNESCO Lavaux costituiscono la zona vitivinicola più ampia della Svizzera e offrono straordinarie vedute panoramiche, terrazza dopo terrazza. Vigneti terrazzati, più in basso il Lac Léman, sul fondo le montagne innevate: occorre rallentare per godersi ogni istante!
St-Saphorin, Dézaley, Epesses, Corseaux: gli appassionati di enologia sicuramente si entusiasmeranno a sentire questi nomi di villaggi che si attraversano lungo i vigneti. Essi traggono vantaggio da tre fonti di irraggiamento solare e in particolare termico: quello preveniente direttamente del sole, quello prodotto dal riflesso del Lago di Ginevra e quello derivante dal calore accumulato dai numerosi muri in pietra.
Tornando a questa seconda parte del percorso, si registrano continui strappi, salite e saliscendi del cammino. Meglio essere preparati! In alternativa, si può costeggiare il lago fino a Vevey, ma si perderebbe una delle parti più affascinanti di tutto l’itinerario europeo.
Oggi l’arrivo non è a Vevey, splendida località turistica che ospita la casa museo del geniale Charlie Chaplin, ma si prosegue per altri 2km fino a La Tour de Peilz. Oggi siamo ospiti dell’ufficio del Turismo di Montreux Riviera presso il bellissimo “Hotel Bon Rivage” che si affaccia sul lago. Alla fine della tappa facciamo così il punto della situazione con Marion Duc, responsabile marketing e comunicazione Montreux Riviera in un rinfrescante terrazzo con vista lago.