Via Francigena

Un’alleanza per rilanciare la cultura europea e gli itinerari culturali

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Redazione AEVF

Intervento di Silvia Costa, Presidente della Commissione Cultura del Parlamento Europeo, sull’utilizzo delle risorse della programmazione 2014-2020 a favore delle politiche culturali ed itinerari culturali europei. L’intervista è stata pubblicata sul Sole 24 Ore.

Silvia Costa, già relatrice di Europa Creativa 2014-2020, nella precedente leguislatura si era fatta promotrice per l’inserimento degli itnerari culturali europeiall’interno del programma. Grazie ad una forte azione di coinvolgimento delle varie commissioni, ed a seguito di una azione pilota di tre anni, è stato realizzato un fondo europeo permanente per lo sviluppo delle azioni territoriali a vantaggio degli itinerari culturali europei.
Una attenzione particolare viene riservata al progetto per l’implementazione della Francigena verso Gerusalemme, all’interno del programma degli itinerari culturali del Consiglio d’Europa

“Pur nel pieno della crisi economica, cultura, educazione e creatività non hanno subito tagli nella programmazione Ue 2014-2020 e anzi hanno registrato un incremento negli investimenti. Un segnale chiaro, fondato sulla convinzione che il sostegno a questi settori porti ai territori crescita sostenibile e occupazione di qualità, nel rispetto del modello sociale europeo. Una battaglia del Parlamento, senza la cui azione oggi Horizon 2020 non includerebbe le scienze umanistiche; i Por Fesr non contemplerebbero più le parole cultura, valorizzazione del cultural heritage e delle industrie culturali e creative (Icc) tra gli Obiettivi tematici; il Fondo Sociale non sosterrebbe la formazione e lo sviluppo tecnologico e occupazionale per le attività culturali; l’Agenda Digitale avrebbe ignorato le Icc; Cosme non dedicherebbe specifica attenzione alle Pmi del turismo. È giunto il momento di cogliere le opportunità mettendo a regime con decisione gli spazi che la nuova programmazione apre nei programmi a gestione diretta, nei Piani operativi nazionali e soprattutto regionali, nelle azioni per le città metropolitane e le aree interne. Ma anche nei Gal e nei Leader dello Sviluppo Rurale. In Parlamento Europeo presenteremo Relazioni sulla revisione di Europa 2020 perché la cultura sia più centrale e stiamo lavorando alla relazione sulla comunicazione della Commissione per un approccio integrato al patrimonio culturale. Attendiamo gli esiti del Semestre di Presidenza Italiana, in particolare su workplan, heritage e audiovisivo. Sui programmi diretti tocca ora ai beneficiari, invitati a presentare progetti di qualità per Europa Creativa, Horizon 2020, Cosme, Erasmus+, Connecting Europe. Gli enti locali non devono considerarsi estranei a questi interventi, anzi: spesso sono loro a fare la differenza. È soprattutto nella programmazione territoriale che essi possono dare corpo alla loro visione di sviluppo, legato alle radici e proiettato verso l’Europa. Nel settore pubblico quanto in quello privato, profit e non, le Icc sono prevalentemente piccole realtà che affrontano con difficoltà il salto ad una maggior dimensione gestionale, tecnologica, di rete, di investimenti, di promozione e marketing sovranazionale.

La creazione di distretti, la messa in comune di servizi, la pratica delle residenze per artisti e creativi, l’adesione a progetti di lungo periodo, come le Capitali europee della Cultura, le Città capitali dei giovani o il marchio Unesco hanno fatto maturare nuovi know-how e capacità progettuali integrate e dotate di maggiore attrattività per i finanziamenti e impatto sulla vita dei cittadini. Il caso del turismo culturale merita una riflessione specifica. La cultura è la prima ragione per visitare l’Europa, prima meta turistica mondiale. La qualità di sviluppo indotta dal turismo culturale è la più desiderabile: educata, pulita, veicola dialogo interculturale con ricadute dirette sull’ospitalità e la valorizzazione del paesaggio, delle strutture di accoglienza e degli edifici storici, della gastronomia e del lifestyle. E sulla consapevolezza dei cittadini, specie giovani. Parlamento Europeo, Commissione e Consiglio d’Europa con le Regioni, i Comuni e le associazioni hanno stretto un’alleanza forte, che ho personalmente promosso e incoraggiato, per un rilancio strategico del Programma degli itinerari culturali europei, con l’impegno dell’Italia a completare il tracciato della Via Francigena fino a Gerusalemme.

Ma l’approccio integrato riguarda anche il modo di lavorare del Parlamento e della Commissione: la non adeguata percezione della trasversalità della cultura dipende anche dal riparto inadeguato delle competenze. Da qui, la necessità di lavorare in costante collegamento. Sul fronte della comunità culturale e creativa è tempo di metabolizzare la legittimazione economica che il settore ha acquisito e affrontare il tema del valore intrinseco di cultura, creatività e innovazione per società coese, democratiche e animate da cittadini più felici.”
Silvia Costa