Esattamente una settimana fa, il 18 ottobre 2021, la staffetta “Road to Rome 2021” volgeva al termine dopo 127 giorni in cammino lungo la Via Francigena. Un’avventura epica che ha visto insieme on the road lo staff dell’associazione, la social media manager Myra Stals, blogger, videomaker, fotografi e camminatori, oltre che rappresentanti istituzionali, che ogni giorno si sono uniti al gruppo per percorrere una o più tappe da Canterbury, a Calais a Santa Maria di Leuca. Pioggia, fango, schiarite, afa tropicale ma anche e soprattutto incontri, momenti di confronto, foto e video, interviste, animazione locale hanno costellato questi indimenticabili 3200 km percorsi interamente a piedi e in bicicletta.
La lunga marcia non è stata una scampagnata tra amici ma un’importante occasione per il settore del turismo, che ha permesso di creare una rete tra stakeholders, e di avviare o di rafforzare accordi e collaborazioni con enti pubblici e privati del mondo dei cammini e dello slow tourism. Lo ha ribadito più volte il presidente dell’Associazione Europea delle Vie Francigene Massimo Tedeschi, che ha preso parte all’intero percorso accompagnando il gruppo dei camminatori, nei numerosi incontri istituzionali svoltisi in tutte le Regioni del lungo itinerario. Tra questi la conferenza stampa a bordo del treno storico, restaurato dalla Fondazione FS italiane, per percorrere l’ultima tappa del 18 ottobre da Otranto a Gagliano del Capo insieme con autorità locali, regionali e nazionali. Così nella sala conferenze si è parlato di “turismo lento che viaggia veloce”, come ha sottolineato il Ministro italiano del Turismo Massimo Garavaglia, che ha definito i cammini un’opportunità da potenziare: “La Via Francigena è il progetto perfetto nel momento giusto, considerata la riscoperta delle attività outdoor dopo le restrizioni dovute alla pandemia: il binomio patrimonio-natura costituisce uno strumento potente per il rilancio del settore turistico, ed è in grado di generare connessioni e nuovi posti di lavoro”.
Con lui, l’assessore al turismo di Regione Puglia Massimo Bray, che ha sottolineato come l’accoglienza sia l’essenza del turismo e implica una cura e una qualità per le quali la Francigena può fungere da modello. Concorda Massimo Tedeschi, che ha evidenziato come l’itinerario culturale della Via Francigena offra una grande possibilità di arricchimento interiore dovuto al dialogo interculturale e allo scambio di idee fra persone di formazione e di provenienza le più disparate: “Road to Rome mi ha insegnato ad abbattere gli stereotipi: esistono certamente le diversità ma questo non deve creare pregiudizi nei confronti di nessuno né fra Regioni né fra Stati, conta il valore della persona, all’interno di un’unica Europa; insieme percorriamo nuove strade. Al termine del “Road to Rome 2021” possiamo dire che questa grande esperienza ha contribuito a dare concretezza alla tre parole chiave che ci siamo dati all’inizio del cammino: ripartenza; patrimonio (materiale e immateriale); Europa”.
Monsignor Liberio Andreatta, presente alla conferenza in virtù della sua funzione di presidente vicario di Fondazione FS italiane, ha riflettuto sull’esperienza interiore di un viaggio che porta a incontrare l’altro e se stessi, in un cammino senza fretta, che non deve arrivare a un punto nel minor tempo possibile ma che si gode il viaggio.
“I mezzi storici possono essere connettori per questo nuovo turismo lento” ha aggiunto Luigi Cantamessa, Direttore generale della Fondazione FS Italiane, mentre Stefano Mantella, Direttore Strategie Immobiliari e Innovazione dell’Agenzia del Demanio e coordinatore del progetto Valore Paese Italia, ha rilevato come la Francigena sia una testimonianza tangibile dì investimento da parte del governo italiano sul turismo sostenibile: “ora dobbiamo lavorare sull’ interconnessione di cammino – bici – treno storico per una mobilità dolce, vera sfida, insieme con quella dell’accessibilità”. Giorgio Palmucci, Presidente ENIT, ha confermato l’impegno dell’Ente italiano del turismo per il turismo slow poiché esso è in grado di dare valore al patrimonio paesaggistico, artistico ed enogastronomico dei luoghi al di fuori dei classici itinerari turistici.
Il convoglio all’arrivo è stato accolto dai pellegrini, che hanno poi proseguito lungo i 7 chilometri finali: alla meta, sul sagrato del Santuario di Santa Maria di Leuca de Finibus Terrae, autorità, giornalisti, semplici cittadini hanno applaudito l’ingresso delle oltre 150 persone che, emozionate e commosse, hanno festeggiato in un enorme abbraccio la fine di un viaggio indimenticabile.
Dopo un breve momento di raccoglimento nel Santuario, dove il Vescovo Vito Angiuli ha salutato e accolto i pellegrini, una conferenza finale aperta al pubblico ha tracciato il bilancio di questa avventura.