Via Francigena

Vie Francigene nel Sud: verso il Mediterraneo

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Redazione AEVF

Si sono svolti a Brindisi, punto terminale della Via Appia Antica e della Via Traiana, porto d’imbarco per la Terra Santa e della Via Egnatia, i lavori della seconda edizione degli Stati Generali delle Vie Francigene nel Sud, nell’ambito della manifestazione Vie Sacre Experience.

Il presidente Massimo Tedeschi ha aggiornato i partecipanti sullo stato di avanzamento della certificazione delle Vie Francigene nel sud Italia, illustrando la presa d’atto della decisione del Governing Board dell’Accordo Parziale Allargato (APA) sugli Itinerari culturali e riferendo della lettera datata 23 giugno 2015 che il Segretario esecutivo dell’Accordo Parziale Allargato (APA) sugli Itinerari Culturali del Consiglio d’Europa, Penelope Denu, ha inviato ad AEVF per comunicare il procedimento di estensione della certificazione di “Itinerario culturale del Consiglio d’Europa” fino a Brindisi: gli Stati Generali hanno così appreso che il Governing Board riunito a Lussemburgo il 28-29 aprile 2015 ha plaudito l’iniziativa e dato atto che il Dossier presentato è risultato soddisfacente, ma che la valutazione definitiva delle Vie Francigene nel Sud sarebbe stata inserita nella più ampia valutazione triennale 2016-2018 dell’intera Via Francigena.

Il presidente ha ricordato che tutti gli Itinerari Culturali del Consiglio d’Europa sono sottoposti ogni tre anni a valutazione per il mantenimento della certificazione: AEVF, nel ruolo di Rete Portante, ha prodotto tutta la documentazione necessaria e l’ha presentata nei termini stabiliti del 30 settembre 2015, quando la procedura ha avuto inizio. Tedeschi ha ricordato il lungo iter interno che portò all’approvazione dei tracciati da parte dell’Assemblea generale AEVF convocata a Roma il 19 marzo 2015, frutto della elaborazione maturata nel Coordinamento delle Regioni del Sud e della autorevole sintesi prodotta su queste basi dalla Società Geografica Italiana. “La strategia della Rete Portante” – ha ricordato il presidente “è quella di proporre le vie Francigene come connessione fra i cinque grandi centri euro-mediterranei di spiritualità (Santiago, Canterbury, Roma, Istanbul/Costantinopoli, Gerusalemme), non più soltanto come semplice itinerario di Sigerico”: nella sostanza, un’unica Via Francigena, da Canterbury alla Puglia (verso Gerusalemme), pur con diverse direttrici nel rispetto della storia e della cultura dei territori attraversati e delle popolazioni locali coinvolte.

Tedeschi ha infine inteso sottolineare l’indispensabilità del concreto, esplicito e forte coinvolgimento delle Regioni e delle Amministrazioni locali dei territori delle Vie Francigene nel Sud, lungo le cinque direttrici trasmesse a Lussemburgo, proponendo che l’articolazione espressa nel Dossier di candidatura possa diventare uno degli assi portanti del più ampio Masterplan per il Sud che il Governo Renzi sta predisponendo.

Il coordinatore dello sviluppo delle vie Francigene nel Sud, Federico Massimo Ceschin, ha ricordato come, in un solo anno, lo scenario attorno al percorso di riconoscimento sia eccezionalmente mutato, in virtù della proclamazione del Giubileo straordinario da parte del Santo Padre Francesco, ma anche della grande attenzione che il Governo nazionale – in particolare il Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Dario Franceschini – sta offrendo al tema dei Cammini, sempre più centrale nelle politiche di sviluppo culturale e turistico del Paese, fino alla recente proclamazione del 2016 come “Anno nazionale dei Cammini”. A maggior riprova della centralità e dell’estrema attualità della proposta di riconoscimento e di realizzazione delle vie Francigene nel Sud, fino a Brindisi e verso il Mediterraneo e la Terra Santa, Ceschin dà lettura di un’agenzia pubblicata da poche ore dall’AGI: “Corridoio Baltico-Adriatico: sì della Ue al prolungamento a Sud”. La nota continua: “Approvato oggi a Bruxelles, dal Parlamento europeo, l’emendamento riguardante il completamento del Corridoio Baltico-Adriatico che consente l’estensione all’intera dorsale Adriatico-Jonica da Ravenna fino a Brindisi. Il Mezzogiorno entra dunque a pieno titolo nelle reti trasportistiche transeuropee TEN-T, nell’ambito dell’Asse Baltico-Adriatico che attraversa Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Austria e Italia”. Oltre la Strategia della Macroregione Adritico-Jonica, ha ricordato Ceschin, la proposta di estensione di tale rete all’Europa sud-orientale/Adriatico orientale, consentirà di colmare il divario in termini di reti esistente nell’area adriatico-ionica. Le vie Francigene, ha assicurato Ceschin, non si concludono a Brindisi ma proseguono verso gli altri porti pugliesi di imbarco verso la Terra Santa, con altre tappe significative a Otranto e il Santuario di Santa Maria di Leucade Finibus Terrae”, il “finisterre” mediterraneo, per poi transitare verso Albania, Grecia, Turchia, Siria, Libano, Palestina e Israele.

Ad aprire i lavori della sessione, Simone Bozzato della Società Geografica Italiana ha illustrato il Dossier di candidatura consegnato all’Istituto Europeo degli Itinerari Culturali e proposto una cooperazione da sviluppare nell’ambito della programmazione comunitaria 2014-20, ma soprattutto di spostare e proiettare il baricentro delle attività nel Mediterraneo, laddove proprio la Puglia intende consolidare la propria posizione di “ponte” con le altre sponde e con l’Oriente.

Nel suo breve intervento di saluto e di indirizzo, il vicepresidente UNPLI Puglia, Domenico Matarrese, ha portato i saluti istituzionali del presidente nazionale Claudio Nardocci e del presidente regionale Angelo Lazzari. Matarrese ha evidenziato come “I progetti dei Cammini Italiani, delle Vie Sacre e delle Vie Francigene sono iniziative molto sentite dall’UNPLI. Dai percorsi tracciati, è possibile notare la presenza delle Pro Loco in quasi tutte le località individuate: ci sentiamo quindi parte integrante del loro sviluppo integrato. La vera anima del progetto sono in special modo i nostri giovani, laureati e specializzati, che attraverso l’impegno civile possono maturare significative esperienze che li accompagnino in una crescita personale, culturale e anche professionale“.

I lavori sono proseguiti con gli interventi di Rocco Sileo, dell’Agenzia regionale ALSIA e Dirigente Area Servizi di Sviluppo Agricolo di Regione Basilicata, Nicola Ciarleglio, direttore del GAL Titerno in Campania, Adele Mintrone, Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Corato, Alessandro Buongiorno, responsabile dell’Agenzia Puglia Imperiale e Daniela Venosa, presidente dell’Associazione Rete Francigena Basilicata.

A conclusione dei lavori, le esperienze di successo di Monteriggioni, in Toscana, e di Orio Litta, in Lombardia, sono state illustrate da Eraldo Ammanniti e dal vicepresidente Francesco Ferrari, che hanno invitato le comunità locali presenti lungo le direttrici Sud ad attivarsi per promuovere la “microeconomia del cammino”.