Via Francigena

La nostra Francigena, in compagnia di chi non c’è più ma è sempre presente

Mi chiamo Fabio (Zecco per gli amici), ho 56 anni, sono un bancario di Marzabotto (BO); vedovo dal 2000, ho cresciuto due figli che ora hanno 25 e 28 anni. La mia passione per i cammini nasce dall’amore per la natura, le attività in compagnia, lo spirito di condivisione e un pizzico di spiritualità che ho sempre sentito, seppur poco coltivato.

Ho scoperto la Via Francigena grazie ai racconti di amici camminatori, e negli anni ho percorso varie tappe con l’obiettivo di arrivare a Roma , poi nel cammino abbiamo scoperto il Giubileo, e deciso di arrivare a destinazione nel 2025, suo anno, un ottimo modo per celebrarlo: arrivarci a piedi con gli amici.

Ci sono tanti modi di scegliere e vivere la Francigena. Il nostro parte da lontano: quando Zecco e Martin, in tempi diversi e in modo diversi si ammalarono, e come quella volta in Nepal affrontarono la sfida insieme, ognuno col suo fardello, la propria famiglia, la propria vita e le proprie risorse. Vecchi amici accomunati da un insolito destino, entrambi guariti con la vicinanza del gruppo (“regaz” come diciamo a Bologna), si decise di partire per Roma nel 2016 come facevano gli antichi pellegrini.

Ogni anno un tratto: chi 3 giorni e chi 5, prima tappa da San Miniato a San Gimignano per salutare Giannero che da Bologna si era trasferito in quel borgo toscano, e poi via, finche la gamba ne avevano voglia. Ogni anno in cammino zaino in spalla, talvolta in 3 talvolta in 8, in base alle disponibilità di tempo che ognuno aveva, ora con un angelo in più che ci accompagna, volando.

Questo cammino ci ha unito come gruppo, ci ha permesso di parlar di noi, come mai abbiamo fatto, ci ha permesso di capirci meglio, come nella frettolosa quotidianità spesso non succede; lo spirito guascone e la curiosità di scoprire nuovi territori e persone ci hanno sempre accompagnato nel nostro modo di viaggiare, e le consapevolezze si sono rafforzate: -arrivare a Roma – e la nostra amicizia.

Grazie Francigena e ciao Martino!

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Redazione AEVF