In un mondo frenetico dove tutti inseguono “il fare”, lei ha scelto “l’essere”. Cito le sue parole per presentare Annalisa Galloni, Guida ambientale escursionista, curiosa del mondo e, soprattutto, grande promotrice dei Cammini e della Via Francigena. Se la Via Francigena nel Sud oggi si sta valorizzando e sta diventando sempre più riconoscibile un po’ lo dobbiamo anche a lei, sotto due aspetti. La scoperta di Annalisa: uno dei Cammini più belli del mondo dietro la porta di casa. La sua missione: condividere questo Cammino con quante più persone possibile.
A vederla non si direbbe – corporatura e altezza media, occhi azzurri luminosi, modi tranquilli – ma questa ragazza ha un’energia da caterpillar. La stessa con cui ha rivoluzionato la sua vita e la stessa con cui, giorno per giorno, fa conoscere i 200 chilometri di Via Francigena che attraversano la Campania.
Dalla vita da ufficio allo zaino
Fino ai 29 anni la vita di Annalisa era una normale vita da ufficio, con una buona posizione lavorativa in una società finanziaria e la montagna intesa solo come meta domenicale per la grigliata all’aperto. Ma un giorno si rende conto che il senso della vita non può essere solo pagare le bollette; allora lascia il lavoro, fa lo zaino e parte per il Cammino di Santiago. “Per un mese – racconta – non ho fatto altro che camminare, e facendo questo ho capito di aver trovato qualcosa che mi faceva star bene”. Un passo dopo l’altro, scopre che viaggiare a piedi unisce il senso di avventura a un crescente benessere fisico e mentale, in cui il corpo si libera dalle tossine e la mente è libera di vagare, trovare soluzioni, costruire progetti.
Un tesoro dietro l’angolo: 200 chilometri di Via Francigena in Campania
Dopo quasi due anni e dopo aver visto mezzo mondo, Annalisa torna a casa e si rende conto di non conoscere le bellezze del suo Paese e della sua Campania. Inizia allora un altro viaggio di scoperta che non si ferma, almeno a livello progettuale, nemmeno durante il Covid, perché è proprio in quel periodo di blocco forzato che, tra internet e Guide, si rende conto di avere un signor Cammino in Italia e che ben 200 chilometri erano a casa sua. “Nessuno lo valorizzava, la maggior parte dei viandanti erano stranieri e chiedevano informazioni a persone che non riuscivano a dargliele”. Se ne fa carico lei, che si propone all’Associazione Europea delle Vie Francigene per percorrere il cammino, raccogliere informazioni sul percorso e promuoverlo. Destino vuole che proprio in quel periodo AEVF stesse organizzando la Road to Rome, iniziativa di grandissimo impatto che in 4 mesi ha portato un gruppo a percorrere tutti i 3200 chilometri della Via, rilanciandola all’attenzione di tutta Europa come ponte tra culture e Paesi. Annalisa diventa Ambassador dell’evento e aiuta il gruppo a scoprire le bellezze delle tappe campane.
Da lì la Via Francigena nel Sud fa, finalmente, un salto nell’attenzione delle Istituzioni, che, per usare le sue parole, dormivano da un punto di vista escursionistico. Ora il tratto da Roma a Santa Maria di Leuca è sempre più frequentato e, soprattutto, sono in corso nelle Regioni interessate i lavori di segnaletica e manutenzione del percorso, grazie ai finanziamenti del Ministero. “Finalmente sarà un Cammino valorizzato” commenta Annalisa, che è stata chiamata come punto di riferimento per accompagnare la ditta esecutrice dei lavori sulla tratta regionale.
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Almeno una volta al mese, tutti sulla Francigena!
Annalisa intanto è diventata Guida Ambientale Escursionistica e ha fondato Anime erranti, che organizza attività di turismo lento per valorizzare il territorio, per aiutare le persone a socializzare e a ritrovare il benessere psico fisico e per condividere le bellezze della regione. Per questo, dalla Road to Rome ad oggi ha accompagnato almeno una volta al mese un gruppo su una tappa della Via Francigena. “In Campania la segnaletica segue una traccia diversa da quella riconosciuta – spiega – e il lavoro che si sta svolgendo in questi mesi sarà importante per renderla più fruibile da tante persone. La Campania è una regione a forte vocazione turistica ma per i Cammini manca un’accoglienza mirata. Gli abitanti dei paesi attraversati dalla Francigena si stupiscono di vedere turisti con lo zaino, mentre in altre tratte, per esempio in Toscana, questi vengono subito identificati come pellegrini. Portare in questi paesi, come abbiamo fatto, gruppi di 20, 30 e anche 70 persone ha fatto capire che nel territorio hanno un forte potenziale e ha avviato un cambiamento di cui si vedranno i frutti”.
A piedi tra meraviglie naturali, gioielli artistici e luoghi autentici
E sono anche i camminatori a stupirsi. Perché la Via Francigena in Campania offre una varietà di paesaggi e una ricchezza di tesori artistici incredibile. Si va dal Parco di Rocca Monfina ai teatri dei tempi antichi di Teano, si attraversano borghi all’interno di castelli e ponti della Roma repubblicana, si godono le Terme di Telese e il borgo d’arte di Valogno, si cammina ai piedi delle montagne del Matese e nel Parco regionale del Taburno, tra faggi e castagneti, si svalica la montagna per trovarsi al cospetto di Benevento, delle distese di grano, dei borghi arroccati in Irpinia, dei vigneti di Solopaca. Accolti dal calore unico della gente campana e da un cibo che non ha bisogno di presentazioni. Non c’è solo la – bellissima – Costiera Amalfitana. Chi sceglie di camminare sulla Francigena si troverà in luoghi autentici, incontrerà persone sedute sulla soglia di casa a giocare a dama, che saranno liete di parlare con loro e raccontare la propria storia.
“Tante persone che prima andavano lontano – commenta Annalisa – ora, la domenica, una tappa alla volta conoscono il loro territorio. Ormai i campani hanno la consapevolezza che anche la loro terra è una terra ricca di cammini, e che prima di Santiago puoi scoprire la bellezza che hai dietro l’angolo”.