La parte più sorprendente del mio pellegrinaggio a Roma è arrivata inaspettatamente, alla fine del viaggio. Nella sala da pranzo di un antico monastero, nel cuore di Trastevere, il centro storico della città, siamo accolti con una cerimonia di lavanda dei piedi. Un rituale antico, riservato a tutti coloro che hanno percorso la Via Francigena.


Con il piede destro scoperto, sono seduto su una sedia, affiancato dai miei nove compagni di viaggio, tutti ex studenti del mio vecchio liceo. Dietro di noi, un pasto ci aspetta sulla tavola. Davanti a noi, due monaci: un uomo anziano con una brocca d’acqua e uno più giovane, vestito con gli abiti dell’ordine monastico, che tiene un asciugamano tra le mani.
Dopo una lunga giornata di cammino
Quel pomeriggio avevamo raggiunto il monastero dopo circa sette ore di cammino. Lì abbiamo assistito ai vespri nella cappella, abbiamo condiviso un pasto caldo e dormito in stanze semplici e piccoli dormitori. Ovunque siamo stati accolti mostrando il nostro passaporto del pellegrino, la credenziale.

Imprenditorialità con un fine sociale
Non avrei mai pensato di intraprendere un cammino fino a Roma. Il mio sogno da tempo era un viaggio in moto, che ho realizzato circa dieci anni fa. In sei mesi, dal Cile a New York, ho incontrato trentadue imprenditori che sono riusciti a coniugare imprenditorialità con una missione sociale. Ispirato dalla loro energia e determinazione, ho capito di voler fare qualcosa di simile.

Uno dei primi temi su cui mi sono concentrato è stato lo studio della lana di pecora, dopo che un’amica allevatrice mi aveva raccontato che il valore della lana è crollato così tanto da non valere più nulla: anzi, deve persino pagare per smaltirla. Ogni anno, nei Paesi Bassi, un milione e mezzo di chili di lana di pecora viene gettato via.
Un sacchetto di lana di pecora per il cammino
Prima della mia partenza, la mia amica allevatrice mi ha dato un sacchetto di pura lana di pecora, dicendomi: “Ti servirà.” perché questa volta non sarei partito in moto, ma a piedi. Restare lontano da casa a lungo non era un’opzione, dato che ora ho una moglie e due figli piccoli. Tuttavia, io e mia moglie siamo riusciti a organizzare una decina di giorni, e così, poco dopo essermi iscritto, ero pronto a partire.
Anche un breve cammino porta qualcosa di prezioso
Sebbene io non abbia avuto vesciche e quindi non abbia avuto bisogno della lana che avevo nello zaino, il sacchetto si è rivelato utile per alcuni miei compagni di viaggio. Quando ho visto che la lana di pecora funzionava davvero bene per prevenire le vesciche, ho colto l’occasione per fare qualcosa con questa risorsa. Così, quella notte, poco prima di arrivare a Roma, nel monastero di La Storta, ho registrato il sito camminarecomodi.it e ho scattato le prime foto del prodotto sul balcone della mia stanza. Un progetto era nato.

Tornato nei Paesi Bassi, ho contattato la mia amica allevatrice per acquistare la sua lana a un prezzo equo e ho coinvolto i miei giovani vicini di casa per aiutarmi a riempire i primi sacchetti.
Un’ora dopo aver pubblicato il sito, è arrivato il primo ordine e mi sono occupato della prima spedizione direttamente da casa. Da allora, gli ordini arrivano da tutto il mondo. Oggi i sacchetti vengono riempiti ed etichettati in quattro lingue in diverse cooperative sociali, coinvolgendo persone con difficoltà ad accedere nel mercato del lavoro.
Il potere del cammino
I due monaci hanno ormai raggiunto il primo della fila. Mentre il più giovane recita una breve preghiera, l’anziano versa un po’ d’acqua sul suo piede destro. Poi il monaco più giovane asciuga delicatamente il piede con l’asciugamano, si china e lo bacia. I monaci ripetono lo stesso rituale con ognuno di noi.
Sebbene siamo piuttosto affamati dopo un’intera giornata di cammino, restiamo seduti in silenzio, colpiti da ciò che è appena avvenuto. La gratitudine che i monaci esprimono con questa tradizione millenaria mi commuove profondamente.
È proprio questo modo di viaggiare che ha spinto me e mia moglie a far conoscere ai nostri figli (di tre e sei anni) il cammino. Così che anche loro possano sperimentare, passo dopo passo, la sua forza e scoprire la loro stessa determinazione. E magari, un giorno, lasciarsi ispirare per creare qualcosa di nuovo.